In Arabia Saudita la polizia religiosa
ha fatto irruzione in una casa nella provincia di Al Jawf e ha arrestato
41 persone, che "complottavano per festeggiare il Natale".
La polizia ha affermato che i
convenuti erano ospiti cristiani di un diplomatico asiatico, riporta il
quotidiano libanese “al-Akhbar”.
Erano presenti al raduno anche un
saudita e un egiziano, entrambi musulmani. La polizia ha affermato che il
padrone di casa e i due ospiti musulmani erano “fortemente
ubriachi”.
Non è chiaro se le persone detenute
nella notte di mercoledì siano state rilasciate o se dovranno affrontare
un processo.
L'Arabia Saudita vieta qualsiasi
pratica religiosa che non sia in linea con la sua rigorosa versione
dell'Islam sunnita, la religione di Stato nella monarchia teocratica. Le
autorità di solito chiudono un occhio per le cerimonie private, ma questa
politica viene applicata in alcuni casi mentre in altri non viene
applicata.
La polizia “della virtù e del vizio”,
che si adopera per far rispettare le norme religiose nel paese, lancia
regolarmente la sua repressione contro i cristiani e gli indù che vivono
in Arabia Saudita.
L'atteggiamento è incoraggiato dai
leader religiosi, che giustificano le persecuzioni. Il mufti dell'Arabia
Saudita, lo Sheikh ‘Abd el-‘Aziz bin Abdullah aveva già condannato “inviti
a Natale o feste di nozze”, dice il giornale.
Fonte: “Russia Today”, 28 Dicembre
2012 (traduzione di Europeanphoenix.it ©)
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