
In nome del destino della nostra comunità popolare noi chiediamo una
inversione di tendenza nell’attuale politica verso l’immigrazione extraeuropea.
Noi vogliamo il rimpatrio degli immigrati extraeuropei, inclusi
quelli di seconda o terza generazione che come dimostra la rivolta parigina,
restano ostili e inassimilabili in Europa ma che potrebbero portare
nei loro paesi di origine energie e esperienze utili per la crescita economica,
sociale e politica dei propri popoli. Paradossalmente (ma non troppo)
sono proprio quelli “integrati” che hanno imparato un lavoro utile e
onesto i primi che dovrebbero essere rimpatriati nell’interesse dei propri
Stati. Dobbiamo ribadire che ogni Popolo ha il diritto/dovere di crescere
e prosperare in modo libero e indipendente nella propria culla storica
e geografica naturale secondo il principio “ogni Terra ha il suo Popolo,
ogni Popolo ha la sua Terra”. Noi accusiamo i buonisti fautori della società
multietnica di essere nemici di tutti i Popoli, inclusi quelli asiatici,
sudamericani o africani
Noi vogliamo una politica di “preferenza nazionale” a favore degli italiani
in tutti i campi: nel lavoro, nella assegnazione delle case, nelle iniziative
culturali, nelle pensioni, nella scuola, nella assistenza sanitaria, ecc.
Noi ci schieriamo a difesa della nostra identità nazionale cattolica minacciata
dall’avanzata delle sette, dall’integralismo islamico, dall’ateismo e
dal relativismo di derivazione illuminista.
Noi ci opponiamo alla concessione del diritto di voto e al rilascio della
nazionalità italiana a immigrati extraeuropei, alla costruzione di nuove
moschee sul suolo nazionale, a tutte le vili debolezze che preparano il
terreno a una futura esplosione dell’integralismo islamico. L’attuale classe
politica che permette la creazione dei presupposti per una catastrofe,
porterà la triste responsabilità per le sofferenze e i lutti che ci aspettano
nei prossimi anni.
Noi vogliamo la difesa totale della nostra economia nazionale dall’attacco
dei prodotti extraeuropei, soprattutto quelli cinesi, frutto di politiche di
sfruttamento disumano e di schiavitù .
Noi affermiamo il diritto degli italiani all’autodifesa dalla criminalità a
livello di base, per lo meno dove lo Stato è palesemente incapace di proteggere
i cittadini. Le strade e le piazze della nostra Patria che appartengono
di diritto al popolo italiano devono tornare ad appartenergli anche di
fatto. Lo Stato deve riconoscere e tutelare il diritto naturale degli Italiani
alla pratica dell’autodifesa, individuale, familiare e comunitaria, a livello
di paese, quartiere o città.
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