6 set 2010

IMMIGRAZIONE E SICUREZZA - Salvare la nazione italiana


In nome del destino della nostra comunità popolare noi chiediamo una
inversione di tendenza nell’attuale politica verso l’immigrazione extraeuropea.
Noi vogliamo il rimpatrio degli immigrati extraeuropei, inclusi
quelli di seconda o terza generazione che come dimostra la rivolta parigina,
restano ostili e inassimilabili in Europa ma che potrebbero portare
nei loro paesi di origine energie e esperienze utili per la crescita economica,
sociale e politica dei propri popoli. Paradossalmente (ma non troppo)
sono proprio quelli “integrati” che hanno imparato un lavoro utile e
onesto i primi che dovrebbero essere rimpatriati nell’interesse dei propri
Stati. Dobbiamo ribadire che ogni Popolo ha il diritto/dovere di crescere
e prosperare in modo libero e indipendente nella propria culla storica
e geografica naturale secondo il principio “ogni Terra ha il suo Popolo,
ogni Popolo ha la sua Terra”. Noi accusiamo i buonisti fautori della società
multietnica di essere nemici di tutti i Popoli, inclusi quelli asiatici,
sudamericani o africani
Noi vogliamo una politica di “preferenza nazionale” a favore degli italiani
in tutti i campi: nel lavoro, nella assegnazione delle case, nelle iniziative
culturali, nelle pensioni, nella scuola, nella assistenza sanitaria, ecc.
Noi ci schieriamo a difesa della nostra identità nazionale cattolica minacciata
dall’avanzata delle sette, dall’integralismo islamico, dall’ateismo e
dal relativismo di derivazione illuminista.
Noi ci opponiamo alla concessione del diritto di voto e al rilascio della
nazionalità italiana a immigrati extraeuropei, alla costruzione di nuove
moschee sul suolo nazionale, a tutte le vili debolezze che preparano il
terreno a una futura esplosione dell’integralismo islamico. L’attuale classe
politica che permette la creazione dei presupposti per una catastrofe,
porterà la triste responsabilità per le sofferenze e i lutti che ci aspettano
nei prossimi anni.
Noi vogliamo la difesa totale della nostra economia nazionale dall’attacco
dei prodotti extraeuropei, soprattutto quelli cinesi, frutto di politiche di
sfruttamento disumano e di schiavitù .
Noi affermiamo il diritto degli italiani all’autodifesa dalla criminalità a
livello di base, per lo meno dove lo Stato è palesemente incapace di proteggere
i cittadini. Le strade e le piazze della nostra Patria che appartengono
di diritto al popolo italiano devono tornare ad appartenergli anche di
fatto. Lo Stato deve riconoscere e tutelare il diritto naturale degli Italiani
alla pratica dell’autodifesa, individuale, familiare e comunitaria, a livello
di paese, quartiere o città.

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