20 feb 2014

Prima le botte, ora i carabinieri.

mamma, oggi in classe sono venuti i carabinieri e mi guardavano continuamente”.


Martedì scorso si è arrivati all’assurdo: i Carabinieri di Scicli, chiamati da alcuni operatori scolastici, hanno sorvegliato in classe mio figlio Davide come fosse il più feroce dei delinquenti. Lui è rimasto tranquillamente seduto nel suo banco, ma al ritorno a casa mi ha detto: “mamma, oggi in classe sono venuti i carabinieri e mi guardavano continuamente”.
Catia Trovato (madre di Davide)A parlare è la signora Catia Trovato, madre di Davide, bambino sciclitano che, a soli dieci anni, è già maledettamente provato da una serie di  circostanze di vita che lo hanno portato a soffrire “come in un inferno infuocato”.
Il bambino è affetto da una forte psicosi, un disturbo misto della personalità che porta alla schizofrenia ed al suicidio.
Mio figlio ha soltanto dieci anni e già, almeno da un paio di anni – racconta con un filo di voce la madre Catia -, tenta il suicidio. Più volte, umiliato ed emarginato, ha pensato di farla finita. Io sono disperata e nessuno mi aiuta, ad iniziare proprio dalle Istituzioni o dalla scuola”.
A mostrare vicinanza alla signora Catia, oltre a tanti cittadini disgustati dalla inefficienza dello Stato, anche il “Movimento Rivoluziona Scicli” e “Forza Nuova”.

“La signora Catia – dichiarano Maria Borgia e Giangranco Nifosì, responsabili dei Movimenti – ha più volte denunciato che, a causa di spiacevoli episodi avvenuti durante l’orario scolastico, si è vista costretta ad intraprendere azioni legali nei confronti del personale dell’Istituto Comprensivo “Don Milani” di Scicli, poiché nel tentativo maldestro di bloccare Davide durante alcune sue crisi, sono stati procurati al bimbo lividi, graffi ed escoriazioni in tutto il corpo. Ciò, ovviamente, è stato refertato dal Pronto Soccorso dell’Ospedale “Busacca” di Scicli”.
Eppure l’isolamento è l’unica “cura” proposta alla madre di Davide, che grida il suo dolore per strutture inadatte e trattamenti “imbarazzanti”.
Mio figlio ha soltanto bisogno di essere integrato e non trattato come un pazzo o isolato. Lo stiamo curando – racconta la madre – a Pisa, dove si è sottoposto un paio di mesi fa, ad una cura in terapia intensiva, presso l’Istituto di Ricovero e Cura  “Stella Maris”. Proprio a Pisa alcuni specialisti che lo tengono in cura, mi hanno sottolineato che Davide presenti una psicosi anche a causa di un processo di integrazione molto sbagliato. Mio figlio è stato sempre trattato come un caso da isolare e, nessuno, si è preoccupato di cercarne l’integrazione. Mio figlio soffre doppiamente – conclude Catia Trovato -, per una società che lo emargina e, per paura, non lo vuole”.
Eppure tanti sono stati i tentativi, a quanto sembra tutti vani, messi in campo dalla madre e dalle associazioni a lei vicine.
“Ad oggi, dopo mesi di lettere, richieste ed esposti, nessuna azione risolutiva è stata intrapresa – dichiarano i responsabili dei Movimenti -. Niente dai Servizi Sociali del Comune di Scicli, nessuna assistenza extra scolastica e niente, soprattutto, dalla Prefettura di Ragusa, alla quale ci siamo rivolti con un documento redatto e sottoscritto da tutti i genitori della scuola elementare frequentata da Davide”.
La conclusione delle associazioni sciclitane lascia molto preoccupati.
Oggi, sicuramente a causa dell’incompetenza ed inadeguatezza strutturale e professionale – concludono Borgia e Nifosì -, la condizione psicologica di Davide si è ulteriormente aggravata, causando continue crisi che hanno ulteriormente portato a momenti di crescente tensione all’interno del Plesso. Vogliamo che qualcuno intervenga, non siamo più disposti ad aspettare che accada l’irreparabile”.

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