7 dic 2010

Partito musulmano: che fine farà la tanto invocata laicità dello Stato? di Milanesi

Sarà nota a tutti la notizia delle nuove liste elettorali che saranno presentate alle prossime elezioni amministrative 2011 nel comune di Milano. Il partito si chiamerà “La nuova Milano”, e sarà, per dirla in breve, un partito composto da immigrati musulmani, con cittadinanza nel capoluogo lombardo.
Se pur il leader del centro islamico milanese di viale Jenner (e responsabile del nascituro partito) Abdel Hamid Shaari (lo stesso che venne respinto dall’Egitto perchè persona non gradita, e che organizzò la preghiera comunitaria del venerdì in piazza Duomo Milano, Cardinal Tettamanzi (compiacente e compiaciuto) assicuri che il suo non sarà un partito islamico (cioè di matrice religiosa), c’è ad ogni modo il rischio che gli eventuali eletti non riescano sempre a lasciare fuori da Palazzo Marino la legge coranica, la shaari’a.
Ecco quindi che, come profetizzavano le cassandre biffiane, è pronto un partito di e per musulmani. E per loro la legge civile – e penale! – da applicare coincide con le leggi coranica, prima fonte del loro diritto. Diritto che poco si concilia (per essere eufemistici) non solo con il Vangelo, ma addirittura con i nostri principi giuridici generali, e con gli universalmente validi Diritti dell’Uomo (si pensi. ad es. al diritto del padre di uccidere la figlia, al diritto di lapidazione dell’adultera, sulla separazione di maschi da femmine nei locali pubblici o aperti al pubblico – bus, teatri, piscine -, alla poligamia, al diritto di ripudiare la moglie, all’assenza di tutela per i minori, ecc).
Certo, non tutti i musulmani sono ferventi (per non dire altro) praticanti.
Ma… c’è sempre un ma.
Ora i candidati sono indubbiamente ammantati di buoni propositi, scevri da ogni connotazione confessionale.
Ma una volta seduti sugli scranni del Consiglio Comunale riusciranno a essere laici, come promesso in campagna elettorale? Riusciranno a rispettare i principi costituzionalmente garantiti? Riusciranno a rispettare la laicità delle istituzione e la libertà di coscienza dei cittadini. Riusciranno a scindere l’etica religiosa dalla politica, l’atto di fede dall’azione legislativa. Resisteranno alle eventuali pressioni degli iman o dei confratelli più “severi”?
E cosa succederà allora?
Il dubbio e lo scetticismo non riguardano il problema dell’immigrazione. Ma la situazione attuale -con forti tensioni e scontri “culturali” noti a tutti in cui l’esercizio del diritto di voto verrebbe esercitato.
Siamo certi che questo sia il momento giusto di permettere ai musulmani di entrare in politica? Sono pronti i candidati musulmani a giurare sulla Costituzione Italiana, pur a discapito dei loro principi e delle loro “tradizioni”? E a rispettare tale giuramento? Sono abbastanza integrati ? Il diritto di voto, a nostro parere, non può essere considerato lo strumento per attuare l’integrazione, ma la conseguenza del compimento di questo processo.
Siamo certi che, una volta eletti, rimarranno moderati, illuminati e onesti intellettualmente? Non lo fanno i nostri politici italiani… potrebbero non farlo nemmeno loro. E in tal caso… altro che vallettopoli, sexgate, intercettazioni, complessi da persecuzioni giudiziarie, ecc …
E sono pronti i politici italiani a fare una sana, lecita e laica opposizione laddove essa sia necessaria a tutela delle nostre garanzie? Sono pronti a difendere la laicità delle istituzioni se a metterla in pericolo saranno politici islamici, così come la difendono se essa è “minacciata” da “attacchi” cristiani? Sono pronti al confronto politico (che rischia di diventare anche culturale)? Oppure in nome del buonismo e dell’integrazione, erroneamente intesa,permetteranno un inquinamento e un disfacimento della nostra cultura sociale e civile?
Non è forse che anche attraverso la politica, e attraverso i nostri stessi strumenti, che ora stiamo consegnando a loro, passi la “colonizzazione islamica” dell’Italia?
Non è che affievolendosi sempre più l’identità cristiana dell’Italia e dell’Europa, si stiano ponendo i germi dell’Eurabia, di Fallaciana memoria?
Italiani! Cattolici (politici ed elettori)! pensiamoci!
Loro entrano in politica al grido poco rassicurante “Stiamo arrivando!!!”. E noi, come rispondiamo?
ERCOLINA MILANESI

1 commento:

Anonimo ha detto...

"Vi stiamo aspettando"!