20 dic 2010

IL BUON SENSO A DESTRA. E DALL'ALTRA PARTE I SOLITI PROVOCATORI. di Renato Besana

Il buon senso abita a destra: se ieri Milano ha evitato un pomeriggio di guerriglia urbana, stile Roma per intenderci, lo si deve ai nervi saldi di Forza Nuova, che ha rinunciato all'inaugurazione simbolica d'una nuova sede in corso Buenos Aires, prima accordata e poi negata dal Comune. La sinistra assortita invece ha egualmente tenuto la propria manifestazione di protesta, indetta contro il nulla, dal momento che era venuto meno il presupposto, o meglio il pretesto, per scendere in piazza, benché senza autorizzazione alcuna.
Questa volta, insieme alla teppaglia di centri sociali e affini, c'erano anche il Pd e la Cgil: gran brutto segnale, che ci riporta indietro di quarant'anni, quando la saldatura tra Pci, sindacato e movimentismo creò le condizioni favorevoli a una lunga stagione di violenza endemica, sfociata nel terrorismo. La scintilla è la stessa d'allora, un antifascismo militante che oggi soprattutto non ha più ragion d'essere (e che, alla fine, s'è di nuovo coagulato quale strumento di pressione sul governo di centrodestra, nazionale e cittadino, come testimoniano le scritte contro De Corato, fresche di giornata).
I ragazzi di Roberto Fiore si sono invece mostrati maturi e responsabili: pur di scongiurare il peggio hanno preferito mettere da parte le proprie ragioni, com'era già accaduto in altre occasioni. Le istituzioni, a questo punto, avrebbero il dovere di garantire la loro agibilità politica, anziché ostentare un accanimento che rasenta il grottesco, come nel caso del contratto d'affitto revocato da Palazzo Marino con argomenti ipocriti.
Milano non si smentisce mai: i centri sociali occupano dove e quando vogliono, in un droga party al Leonka c'è scappato il morto, alla Statale i gruppi antagonisti si sono addirittura presi un'aula, trasformandola in base operativa per le spedizioni punitive, in zona Navigli hanno stretto un patto con la delinquenza comune, violano ogni norma e provocano danni per milioni (basti pensare alla scia d'infami graffiti che lasciano dentro di sé dopo ogni corteo). Però la spuntano sempre: sembra che Comune, Questura e Prefettura facciano a gara per accontentarli. Forza Nuova agisce invece nel pieno rispetto della legalità, ma viene di continuo presa a calci e non può mettere il naso fuori dal suo stambugio in piazza Aspromonte. Un fulgido esempio di democrazia liberale, non c'è che dire.


Fonte= Libero.


La protesta dei commercianti: "Siamo tutti danneggiati. Per cosa e per chi manifestano? Se ne vadano a casa". Dura reazione dei rappresentanti dei commercianti e i cittadini di corso Buenos Aires, presenti oggi in piazza Aspromonte per l'incontro nella sede storica di Forza Nuova, contro il presidio di protesta organizzato da sindacati e antifascisti in Porta Venezia. Secondo i commercianti, il presidio antifascista, indetto contro
l'iniziale scelta di Forza Nuova di inaugurare la nuova sede di corso Buenos Aires, poi revocata dal Comune, e' una manifestazione "ingiustificata" dal momento che Forza Nuova, "dimostrando grande senso civico", ha deciso di disdire l'iniziativa e promuovere un incontro nella vecchia sede per evitare altre polemiche. L'accusa rivolta alle associazioni promotrici del presidio e' che la loro presenza, con conseguente presidio di polizia, ha allontanato i clienti dai negozi del corso. "Rovinano il nostro lavoro - ha spiegato Paolo Uguccioni, presidente del Comitato Cittadini di Corso Buenos Aires-Venezia - i sindacati vadano a fare le loro trattative per i lavoratori, non vengano a rovinare un bel sabato in cui le famiglie dovrebbero venire a fare gli acquisti di Natale".

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