14 set 2010

Peschereccio mitragliato dai libici Con loro anche sei militari italiani


Roma, 13 set. (Apcom) - Sceglie l'ironia la formazione di destra Forza Nuova per commentare l'assalto armato nei confronti di una motopesca di Mazara del Vallo ad opera di una vedetta libica: "Sembra addirittura - si legge in una nota - che la vedetta libica che ha sparato fosse stata donata dall'Italia alla Libia: non c'è limite alla vergogna".
"Dopo la pagliacciata di Gheddafi con centinaia di ragazze che prendevano lezioni, ora gli attacchi ai pescherecci nazionali: tutti questi attestati di stima ed amicizia per l'Italia di Berlusconi da parte della Gloriosa Repubblica libica sono eloquenti", commenta Forza nuova.

LAMPEDUSA - A bordo della motovedetta libica che domenica sera ha sparato contro un peschereccio di Mazara del Vallo c'erano anche sei militari italiani della Guardia di Finanza. La notizia è stata diffusa dal Comando generale del Corpo, che ha corretto una precedente versione in cui si parlava solo di un ufficiale presente a bordo in qualità di osservatore. «Certamente vi era un militare della Guardia di Finanza e del personale tecnico delle Fiamme Gialle - aveva spiegato in precedenza il ministro degli Esteri Franco Frattini - come è stabilito dall'accordo originario italo-libico firmato nel 2007 dal governo Prodi e integrato da Maroni nel 2009. Ma il comando è degli ufficiali libici, i nostri uomini non hanno ovviamente preso parte all'operazione. Il comandante libico - ha aggiunto Frattini - ha ordinato di sparare in aria, poi invece è stata colpita l'imbarcazione. Oggi a seguito dell'azione della nostra ambasciata il comandante generale della guardia costiera libica ha espresso le sue scuse alle autorità italiane per l'accaduto».

LE INCHIESTE - L'imbarcazione dalla quale sono partiti i colpi è una delle sei, appartenenti alle Fiamme Gialle, che il governo italiano ha consegnato alla Libia (lo scorso anno le prime tre e le altre quest'anno) nell'ambito dell'accordo per contrastare l'immigrazione clandestina. Tutte e sei le motovedette battono bandiera libica e sono ora a tutti gli effetti mezzi navali del Paese nordafricano. L'accordo prevede che per un periodo i nostri militari svolgano sulle motovedette la funzione di osservatori e consulenti tecnici. Sulla vicenda del peschereccio mitragliato il ministro dell'Interno Maroni ha disposto l'apertura di un'inchiesta per accertare se emerga un'utilizzazione dei mezzi donati dall'Italia alla Libia non coerente con le previsioni del Trattato firmato nel 2007. Un'inchiesta è stata aperta anche dalla Procura di Agrigento e Tripoli ha fatto sapere che anche «le autorità libiche hanno nominato un comitato d'inchiesta sui motivi dell'incidente, un comitato aperto anche agli italiani che vi potranno partecipare».

LA SPARATORIA - Domenica sera, a largo delle coste libiche, l'Ariete, un peschereccio di Mazara del Vallo, è stato raggiunto da alcuni colpi di mitraglia sparati da una motovedetta libica che gli aveva intimato di fermarsi. La sparatoria non ha avuto conseguenze sull'equipaggio dell'Ariete, che è riuscito a evitare l'abbordaggio e ad allontanarsi. Il peschereccio ha proseguito la navigazione verso Lampedusa, dove è giunto alle 7,30. La guardia costiera ha avviato un'inchiesta per verificare le modalità del tentato abbordaggio e dell'attacco, se ci siano stati preavvisi da parte libica e il comportamento delle parti.


*fonte=http://www.corriere.it/cronache/10_settembre_13/peschereccio-mitragliato-libici_4a713790-bf18-11df-8975-00144f02aabe.shtml

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