27 lug 2010

Bp perforerà nel mare libico. I pozzi a 500 km dalla Sicilia *





Piccola Rassegna:
Trivellazioni a mare e sulla terraferma. Per la Sicilia si profila un futuro legato al petrolio sia per scelte autonome sia per decisioni prese al di fuori delle competenze nazionali. La notizia delle perforazioni al largo delle coste libiche, ma ad appena qualche decina di chilometri da Pantelleria e Lampedusa da parte della Bp è di quelle che devono far riflettere.
Come riferisce il Financial Times, la multinazionale britannica, agli onori delle prime pagine per la piattaforma Deepwater Horizon al largo della Louisiana, si prepara infatti ad una serie di perforazioni nel golfo della Sirte, proprio dietro l’angolo della coste siciliane. Pensando a quanto è successo nel golfo del Messico bisognerà stare all’erta e seguire da vicino l’evolversi della situazione. Sulla terraferma l’apertura di un pozzo in contrada Cammarata ha riavviato il dibattito in provincia mentre da Palermo l’assessore al territorio Giovanni Roberto Di Mauro ha detto no a tre piattaforme per le ricerche petrolifere ed altrettanti di metano.
Anche la sovrintendente Vera Greco ha sposato la linea dell’assessore al territorio «Non ci sono –dice la Greco- giacimenti tali da giustificare investimenti e rischi». Dall’altra parte della barricata Nello Dipasquale che alla presentazione del progetto di sistemazione di piazza Libertà finanziata con un milione 300mila euro dalle compagnie petrolifere annuncia «Le ricerche di idrocarburi non sono incompatibili con la nostra realtà locale» ed i dirigenti delle compagnie interessate, Enimed spa,Edison spa ed Irminio Srl, annunciano la continuazione del loro impegno in provincia a cinquanta dal primo pozzo petrolifero.
C’è di tutto perché un osservatore distaccato ma attento cominci a porsi qualche domanda sul tipo di sviluppo che la classe politica vuole per la provincia, mare compreso, e si interroghi su quella che appare una vera e propria schizofrenia; da una parte chi blocca, dall’altra chi preme per andare avanti in barba a muri a secco e masserie. Un approccio confusionale che bene ha colto il giornalista del quotidiano inglese «The Indipendent» che in una sua recente corrispondenza da Ragusa ha colto l’ambiguità di fondo di un territorio che non sa dove andare: che da un lato promuove la provincia con immagini pattinate di campagna immacolata e carrubbi, promuove lo sviluppo turistico, e dall’altra piazza una torre da cinquanta metri a Cammarata. Una provincia dal doppio volto, come lo è la politica e come è stata la storia di un’isola tormentata da secoli.
*dal Corriere di Ragusa.it
LONDRA - Pozzi di petrolio nel Mediterraneo, a poche centinaia di chilometri dalle coste della Sicilia, di Lampedusa e di Pallenteria.E a trivellare sarà la British Petroleum, la compagnia responsabile della "marea nera" che sta devastando il Golfo del Messico.
E' stata la stessa Bp ad annunciare che "entro le prossime settimane" inizierà una nuova perforazione al largo delle coste libiche, nel Golfo della Sirte. Un portavoce della compagnia, David Nicholas, ha ricordato che in virtù di un accordo con Tripoli siglato nel 2007 la compagnia ha ottenuto l'autorizzazione ad effettuare cinque perforazioni nel Golfo della Sirte. "Non le abbiamo ancora calendarizzate", ha aggiunto, precisando che ogni perforazione necessita di "sei mesi o più".
Le nuove perforazioni avranno luogo a una profondità di circa 5.700 piedi (1.700 metri), leggermente superiore a quella della Deepwater Horizon, la piattaforma situata al largo delle coste della Louisiana, la cui esplosione lo scorso 20 aprile ha causato la gigantesca marea nera che infesta il Golfo del Messico.
Inoltre il Sindaco Di Pasquale vuole lasciare impresso il proprio nome nel ricordo dei ragusani ...!

Piazza Libertà (ex P.zza IMPERO) cambierà fisionomia con i petrol-euro delle multinazionali

Ragusa - Le compagnie petrolifere che traggono ricchezza dal nostro sottosuolo si sono impegnate ieri a finanziare la riqualificazione di piazza Libertà. Stanzieranno 1.3 milioni di euro per aggiungere un altro tassello al recupero di un centro storico per troppi anni abbandonato al suo destino.

L'intervento non sarà semplice, perché si tratta di intervenire in un contesto particolare, pensato dal progettista Ernesto La Padula per le grandi adunanze fasciste e oggi ritenuto uno degli esempi meglio riusciti dell'architettura del ventennio. Il progetto dovrà, tra l'altro, integrarsi con gli altri interventi (da piazza San Giovanni a via Roma alla villa Margherita) già eseguiti o in via di esecuzione.

Al momento, su piazza Libertà c'è qualcosa in più di un'idea. «Intendiamo partire – ha anticipato ieri il sindaco – dal progetto dell'architetto La Padula, realizzando una vera e propria piazza; eliminando cioè, in maniera totale o parziale, il traffico veicolare, per renderla un'isola pedonale fruibile a tutti i cittadini». Più in dettaglio entra l'assessore ai centri storici, Salvatore Giaquinta: «Abbiamo individuato – ha aggiunto – un'area pedonale arredata a verde, nella zona che collega la piazza a via Francesco Pennavaria, con una vasca divisoria che dovrebbe ricalcare il riflesso della torre, così da inserirsi nel complesso architettonico della piazza. Nella parte a monte, invece, è prevista, un tratto carrabile tra via Roma e viale del Fante, accompagnata da una fontana ovale con elementi artistici e giochi d'acqua».

Ieri, comune e «Enimed spa», «Edison spa» e «Irminio Srl», contitolari della concessione di coltivazione di idrocarburi «Sant'Anna», hanno sottoscritto l'intesa.
Nel protocollo firmato ieri mattina, il comune si occuperà della progettazione, realizzazione e manutenzione dell'opera.Il sindaco Dipasquale ha colto l'occasione anche per intervenire sulle polemiche legate alle trivellazioni negli iblei, che agitano il dibattito cittadino: «La demagogia e le battaglie ideologiche contro le ricerche di idrocarburi, non ci appartengono. Lo sviluppo armonico del territorio e la presenza di società petrolifere, non è incompatibile, e anzi può rappresentare un importante sostegno per la nostra realtà locale».Anche i rappresentanti delle tre società hanno espresso la propria soddisfazione per la partnership siglata con Palazzo dell'Aquila. «Siamo presenti da 50 anni sul territorio – ha ricordato Lorenzo Fiorillo, delegato del cda Enimed – combinando le nostre attività industriali, con quelle delle imprese iblee, nell'ottica del rispetto e della collaborazione con una straordinaria realtà socio-economica quale è Ragusa».Sulla stessa linea anche il rappresentante dell'«Irminio srl», Antonio Pica: «Vogliamo continuare a svolgere la nostra attività di ricerca – ha dichiarato Pica – rispettando le regole e collaborando con l'amministrazione in tutti i modi possibili, come ad esempio questa iniziativa che abbiamo condotto in assoluta armonia con i rappresentanti locali». Maurizio Vigilante, di «Edison spa», protagonista di un siparietto con il sindaco di Ragusa, che chiedeva «uno sconto sul gas per i cittadini», al quale il rappresentante «Edison» ha risposto con un laconico «vedremo», ha spiegato la filosofia del gruppo nel programma di investimenti sul territorio ibleo: «La nostra società si impegna – ha sottolineato – per lo sviluppo delle realtà in cui opera, a tutti i livelli. Per questo, abbiamo aderito con entusiasmo al finanziamento per la ristrutturazione di un'area importante della città».

fonte= sciclinews.com

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