23 giu 2010

Quando le donne erano tali ... interessante articolo di M. Fini che proponiamo ai nostri lettori ... *

Le donne oggi lavorano in casa e in ufficio, mentre gli uomini faticano ad avere un ruolo e a dare senso di protezione alle proprie partner

Fino a non molti anni fa in famiglia lavorava uno solo, quasi sempre l'uomo, e bastava per mantenerla. Adesso devono lavorare tutti e due. Dal punto di vista dei "padroni delle ferriere" la cosa si presenta così: paghi due al prezzo di uno. Per cui viene il sospetto che l'emancipazione della donna e il femminismo siano stati un'invenzione di costoro. La donna è vittima di un'ulteriore fregatura. Perché deve fare un doppio lavoro, quello d'ufficio e quello di casa. Perché l'accudimento dei figli, nei primi mesi e anni, tocca pur sempre a lei, se li ha (l'Italia ha il più basso tasso di natalità al mondo). Così detta la Natura.

Il bambino, nei primi mesi e anni, ha come punto di riferimento assoluto la madre nel cui corpo è restato per nove mesi e dal cui corpo è uscito. Per quanto si vada sempre più verso un mondo unisex, non si è ancora visto un uomo allattare al seno (che, sia detto di passata, è una delle immagini più poetiche e commoventi che possa offrire la Natura). Il momento del padre verrà più avanti, durante e dopo l'adolescenza.

Anche nel mondo preindustriale la donna lavorava. Si occupava prevalentemente delle faccende di casa ma in alcuni momenti topici della vita agricola, come la vendemmia, dava anche lei una mano sui campi. Ma non aveva l'angoscioso problema che ulcera ogni madre di oggi: a chi lascio i bambini mentre sono in ufficio? Le donne (e gli uomini) oggi lavorano lontano dalle loro abitazioni. Per cui sono costrette a ricorrere ad asili e babysitter, spendendo quanto guadagnano. Una partita di giro a ricavo zero. Ma sono contente di essere inserite anche loro, finalmente, nel meccanismo "produci, consuma, crepa". Gli uomini e le donne preindustriali lavoravano dove abitavano, i bambini, che ruzzavan sull'aia, erano sempre sotto controllo. E se una sera avevano voglia di uscire e andare a vedere una "compagnia di giro" (perché allora la gente del popolo andava a teatro, oh yes, a vedere spettacoli carnascialeschi ma anche Eschilo, Euripide, Sofocle, Aristofane che sono un po' meglio di "X Factor") c'era sempre una zia zitella o una domestica perché non c'era famiglia, per quanto modesta, che non avesse dei domestici in essa integrati.

Certo, oggi, anche l'uomo può dare una mano in casa. Ma questa faccenda di averci messo il grembiale non si è rivelata molto producente. La femmina un ruolo ce l'ha, gliel'ha dato Madre Natura. L'uomo no, ha dovuto costruirselo. Ma oggi non ha più occasioni per esercitarlo. Non c'è più la guerra dove provare il proprio coraggio (la guerra d'antan, dico, non quella odierna dei robot, tanto che vi partecipano anche le tipe, robb de matt), non c'è più il duello. La forza fisica, sostituita dalla tecnologia, non conta più nulla eccetera. E, senza ruolo, l'uomo non esiste. Così le ragazze, che sognano pur sempre il vir, il "principe azzurro" (lo si vede ai matrimoni dove tutte, non solo la sposa, versano fiumi di lacrime: la cosa le emoziona ancora) si trovano davanti un bambino (“Ricordati che in ogni uomo c'è un bambino che vuole giocare” scrive Nietzsche).

E ne rimangono deluse. Conosco molte trentenni, spesso belle, colte, eleganti (fini no, la ragazza "fine" è scomparsa dall'Occidente) che fan una fatica boia a trovare un partner. Non per una scopata (anche per quella, gli uomini, di fronte all'aggressività femminile, stan diventando tutti finocchi), ma un uomo che dia loro la sicurezza e il senso di protezione di cui hanno bisogno. Consiglio uno stage in Afghanistan. Troveranno degli uomini che le faranno rigar dritto, come meritano e come, nel fondo del cuore, desiderano

1 commento:

Evita ha detto...

credo che consigliare uno stage in Afghanistan sia alquanto offensivo nei confronti dei veri Uomini italiani...e anche offensivo nei confronti di noi donne.
per quanto riguarda le età di confronto dei bimbi con il padre beh sono anche esse errate.all'età di tre anni in su il bambino esce dall'abraccio materno,che fino a quel momento lo ha protetto e dalle cure che il padre ha portato alla coppia madre-figlio, per potersi confrontare con il padre.

Le vere Donne grazie a Dio ancora esistono solo che qualcosina è cambiata,ma si sa nel tempo tutto cambia come le ralazioni uomo-donna che nel tempo si sono acuite in negativo e squilibrate a causa della pesantezza dell'animo femminile reso aggressivo da questa inutile lotta verso la falsa LIBERTA' che le ha tolto quelle delicate grazie che la facevano sentire veramente donna e che tenevano in equilibrio il tutto:accudire la famiglia,il suo uomo,i suoi figli;gestire l'ECONOMIA della casa;dedicarsi all'arte della cucina e alla cultura;gestiva il tempo,lo cadenzava per tutta la famiglia,era insieme e sopratutto con il marito,Pater Familias,la colonna portante del tutto.

sono spariti entrambi i VERI ruoli di Uomo e Donna,che la colpa sia tutta femminile è quasi certo,la sua pesantezza e aggressività comportamentale e di pensiero ha sopraffatto del tutto il pensiero limpido semplice e diretto dell'uomo,quindi io direi che il titolo dovrebbe essere quando gli uomini e le donne erano tali,senza alcuna presunzione.