15 apr 2010

Cassibile come Rosarno:Sotto gli occhi di tutti ... *

Cassibile, Sr - Si svegliano all'alba. E alle cinque del mattino sono già pronti in via Nazionale con la speranza di essere ingaggiati per una giornata di lavoro. I più fortunati riusciranno ad accumularne fino a 5 in tutta la settimana. Qualcuno, invece, non ne farà più di 2. Sui campi, piegati a raccogliere patate, trascorrono una media di dieci ore al giorno. Per una paga che sfiora i 30 euro. Solo chi riempie cento cassette per quasi due tonnellate di patate verrà assunto anche l'indomani.
Questa è la vita dell'esercito dei lavoratori immigrati di Cassibile, frazione di Siracusa, popolata ufficialmente da 3.000 residenti, ai quali da adesso fino alla fine di giugno, si aggiungeranno poco meno di 1.000 braccianti che assicureranno nel triangolo di territorio (Cassibile, Floridia, Siracusa) il 50 per cento della raccolta di patate di tutta l'Isola.

Per far fronte a una situazione che per numeri e condizioni è descritta già come la "nuova Rosarno", è stata allestito un campo di accoglienza e assistenza affidato dalla Prefettura di Siracusa alla Croce rossa italiana. Collocato a pochi metri dall'uscita dell'autostrada, in una zona isolata e lontana dal paese abitato, può accogliere 120 immigrati regolari. Arrivano principalmente dal Sudan, dal Marocco e dalla Costa d'Avorio e hanno in media trenta anni. Qualcuno è scappato proprio da Rosarno. Secondo i dati della Flai-Cgil di Siracusa su 1.180 braccianti agricoli iscritti agli elenchi anagrafici del Comune di Siracusa, più della metà sono immigrati regolari. "Ma anche quando parliamo di braccianti agricoli presenti sul territorio tutto l'anno - dice Turi Alfò, segretario della Flai-Cgil - registriamo un'evasione contributiva che sfiora quasi l'80 per cento. Se non si tratta di aziende strutturate è più frequente che i lavoratori siano sfruttati e mal pagati".

Il campo al momento è composto da tredici tende, ciascuna con 12 posti letto, arredati con le brande e le coperte della protezione civile. E poi c'è una cucina da campo per preparare il pasto serale. Docce e servizi igienici. Due volte alla settimana lo staff di Medici senza frontiere che fa base a Vittoria visita la tendopoli di Cassibile. "È tutto gestito da volontari - dice Francesco La Monica, delegato di protezione civile per il comitato provinciale della Croce rossa di Siracusa - Il campo è già pieno e stiamo valutando la possibilità di ampliarlo in vista del boom della stagione". Il numero degli immigrati, infatti, è destinato a crescere. "Arriviamo anche a 800 per tutta la stagione", spiega Alfonso Di Stefano della Rete antirazzista di Catania che ha lanciato proprio in questi giorni la campagna "Io non assumo in nero" e che organizzerà il primo maggio nella frazione siracusana. "Chi non rientra nella tendopoli - spiega La Monica - dorme direttamente nei campi sotto gli alberi di carrube. O si sistema in subaffitto in condizioni di grave promiscuità. Al campo controllano che siano in regola solo per dormire lì, non certo se poi vengono assunti in regola".

Anche quest'anno gli abitanti della frazione non sono stati felici di accogliere l'ondata di africani. L'anno scorso il campo non è stato allestito e due anni fa per le proteste è stato spostato ad Avola. Soltanto nel 2007 fu inaugurato alle porte di Cassibile. "Dopo i fatti di Rosarno - dice Giampaolo Crespi che ha un negozio di alimentari nella frazione siracusana e che dal 2006 collabora con il team dei campi di accoglienza - la gente è ancora più timorosa. C'è stato anche un consiglio di quartiere sul tema del campo e molti erano contrari. Anche per questo l'hanno costruito lontano dal centro".

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