CGIL CISL e
UIL, da decenni complici della demolizione dello stato sociale e dei diritti
dei lavoratori, organizzano, in nome di una fantomatica e irrealizzabile
integrazione degli immigrati, la propria obsoleta passerella rituale proprio
qui a Pozzallo, già sofferente per la presenza di uno dei centri d’ accoglienza
più affollati d’Italia del quale abbiamo, a più riprese, chiesto la chiusura.
E’ UNA
PROVOCAZIONE!
I sindacati porteranno a Pozzallo i loro gitanti tutto pagato per mostrarsi solidali con gli immigrati a nome di quei lavoratori che hanno ormai abbandonato al loro destino.
I sindacati dimenticano che sono i nostri giovani i primi ad emigrare, i nostri lavoratori a non essere garantiti, le migliaia di esodati e disoccupati, che il cedimento sindacale al libero mercato e alla globalizzazione hanno creato, a richiedere per definizione una loro tutela.
I sindacati porteranno a Pozzallo i loro gitanti tutto pagato per mostrarsi solidali con gli immigrati a nome di quei lavoratori che hanno ormai abbandonato al loro destino.
I sindacati dimenticano che sono i nostri giovani i primi ad emigrare, i nostri lavoratori a non essere garantiti, le migliaia di esodati e disoccupati, che il cedimento sindacale al libero mercato e alla globalizzazione hanno creato, a richiedere per definizione una loro tutela.
I milioni
del malaffare, provenienti dall’osceno business dell’immigrazione e manovrati
dalle cooperative legate ai sindacati, coniugati ai presunti diritti delle
masse di clandestini, non possono, inoltre, cancellare la logica del buon senso
che richiederebbe un blocco immediato alle traversate in mare dei nuovi schiavi
e un aiuto concreto per chi parte nelle terre d’origine, finalità politiche che
non spetta a CGIL, CISL e UIL perseguire.
FORZA NUOVA
si batte a difesa della nostra gente, dei nostri giovani, dei lavoratori
italiani, delle famiglie e denuncia le gravi responsabilità sindacali per una
crisi che anche la Triplice ha contribuito a creare.
Questo “primo maggio del lavoro che non c’è”, tutto dedicato ad incentivare l’invasione immigratoria, è una provocazione e un’offesa alla dignità e alle speranze di un territorio che solo nello stop agli sbarchi e negli investimenti nel turismo e nell’agricoltura può immaginare la propria rinascita.
Questo “primo maggio del lavoro che non c’è”, tutto dedicato ad incentivare l’invasione immigratoria, è una provocazione e un’offesa alla dignità e alle speranze di un territorio che solo nello stop agli sbarchi e negli investimenti nel turismo e nell’agricoltura può immaginare la propria rinascita.
Forza Nuova
Ragusa
Ufficio stampa
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