13 mag 2013

Non sei allineato al pensiero comune: perseguitato!


Saluto romano nelle manifestazioni
Sentenza choc a Teramo: assolti tutti
  

TERAMO. L’ultimo pronunciamento della Cassazione è di otto mesi fa: chi fa il saluto romano, inneggiando al razzismo e al fascismo, commette reato. I giudici della Suprema Corte lo hanno scandito più volte quell’«inneggiando», quasi a voler rimarcare l’indissolubilità di gesti e parole: è reato solo se ci sono entrambi. Ed è molto probabilmente da questo assunto sancito dai togati ermellini che bisogna partire per fare la cronaca della sentenza con cui tre attivisti di Forza Nuova finiti a processo per il saluto romano fatto durante una manifestazione a Teramo – tra cui il coordinatore regionale Marco Forconi – sono stati assolti perchè il fatto non sussiste e non, come riportato in un nota di Forza Nuova, perchè il fatto non costituisce reato. Di diverso avviso la procura (rappresentata in udienza da Monica Speca) che aveva chiesto una condanna ad un anno per ciascuno. Bisognerà aspettare le motivazioni del provvedimento emesso dal giudice Massimo Biscardi per entrare nei perchè della decisione, ma è probabile – almeno questo è quello emerso nel corso dell’ istruttoria dibattimentale – che su tutto abbia prevalso il fatto che quel giorno i tre abbiano fatto il saluto senza accompagnare il gesto con inni o parole. Questo è quello che l’avvocato Maurizio Dionisio, il difensore, ha sottolineato nel corso della sua arringa. «E’ stato un gesto, un omaggio al termine più ampio della romanità. Non è stato accompagnato da proclami e inni. Nel corso della loro deposizione i miei assistiti si sono più volte dichiarati contrari all’odio razziale. In attesa che vengano depositate le motivazioni, l’impressione è che il giudice del tribunale abbia interpretato in modo innovativo la legge Mancino, come a dire che il saluto romano non è reato laddove non sia accompagnato da inni o cori che facciano riferimento a ideologie improntate all’odio e alla discriminazione razziale».

Fonte=http://ilcentro.gelocal.it/teramo/cronaca/2013/05/11/news/saluto-romano-nelle-manifestazioni-sentenza-choc-a-teramo-nbsp-assolti-tutti-nbsp-1.7042156


«Kyenge torna in Congo», indagato
il coordinatore provinciale di Forza Nuova

MACERATA - Il coordinatore provinciale di Forza Nuova a Macerata, Tommaso Golini, è stato iscritto nel registro degli indagati per lo striscione «Kyenge torna in Congo» affisso due notti fa davanti alla sede maceratese del Pd.

Secondo la Procura di Macerata, sarebbe lui l'autore del manifesto contro il ministro dell'Integrazione. Ieri la Digos di Macerata ha perquisito la sede di Fn e l'abitazione di Golini. Nel suo garage gli agenti hanno sequestrato un vaso di colla fresca, un pennello, materiale vario di Forza Nuova e tre cellulari.
Golini è indagato per propaganda di idee fondate sull'odio razziale, etnico e religioso in base alla Legge Mancino contro la xenofobia.

Le indagini, in pieno svolgimento, sono coordinate dal procuratore capo di Macerata, Giovanni Giorgio. Attesi nei prossimi giorni altri sviluppi.

Ascoltato dagli investigatori già ieri pomeriggio, come persona informata sui fatti, Golini si era dichiarato estraneo al blitz. Ieri mattina però una e-mail con le foto dello striscione e la «rivendicazione» del gesto a nome di Forza Nuova era stata inviata alla stampa, seguita in serata da una presa di posizione del leader nazionale del movimento di ultradestra Roberto Fiore, e del coordinatore regionale Davide Ditommaso, che annunciavano: «Non faremo nessun passo indietro, e non permetteremo a nessuno di distruggere il nostro Paese, pertanto la battaglia contro immigrazione e ius soli continua».

L'intimidazione nei confronti di Cecile Kyenge, una delle tante ricevute dal ministro in queste settimane, ha subito suscitato un'ondata generale di indignazione, mentre il Pd di Macerata ha ribadito l'intenzione di conferire la cittadina onoraria al ministro. Nella serata di ieri, sotto il coordinamento del procuratore Giorgio, gli agenti della Digos hanno perquisito la sede di Fn in via don Minzoni, e raccolto varie testimonianze. Questa mattina la perquisizione nell'abitazione del coordinatore provinciale del movimento, nel corso della quale è stato rinvenuto materiale ritenuto «molto utile per ulteriori indagini». 

*fonte http://www.ilmessaggero.it/marche/macerata_razzismo_congo_ministro_kyenge_tommaso_golini/notizie/278439.shtml

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