30 mag 2013

GRAZIE AL GALLO *

Non avrei mai creduto che un giorno avrei ringraziato Don Gallo. La morte, però, ti costringe a prendere una posizione, a stare di qua o di là; la morte non dialoga, non “cerca ciò che unisce”, non le serve perché sa benissimo che ciò che ci unisce in questa vita è proprio lei. La morte non è solo per il morto, la morte è anche per noi, anzi forse è più per noi che per lui: noi non possiamo sapere quale confronto ci sia stato tra il morente e Dio, ma possiamo ben renderci conto se la sua dipartita ci ha posto dinanzi all’esistenza del Creatore e che somme ne abbiamo tratto, per il nostro destino e per i Suoi disegni per noi. La morte non è un giudizio sul morto, è un giudizio su di noi, alla fine. Ed è parametro di giudizio sull’agire degli altri, nello specifico – ché qui voglio arrivare – su come gli altri intendano un cammino di Verità quale è la Fede.
Ora, i funerali di Don Gallo – per questo lo ringrazierò sempre – mi hanno fatto comprendere tante cose.

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