Gioacchino Basile : un sistema infame da sconquassare
“ Traditori di borsellino da cercare fra i suoi colleghi magistrati”
Per fare fronte all’infame verità gridata già da quasi un decennio dallo scrivente (intreccio perverso tra politica parassitaria, colletti bianchi, affari e partecipazioni statali, sindacato e mafia... quale reale movente della strage di Borsellino e della sua scorta) la mafia che ha il volto delle istituzioni ha dovuto necessariamente mostrare le prime crepe istituzionali, ammettendo, dopo vent'anni, il rozzo depistaggio sulla strage di via D’Amelio costruito attorno alla triste figura del falso pentito, Vincenzo Scarantino, e alle sue miserabili debolezze esistenziali.
Scribi e farisei (giornalisti e magistrati) - partendo da un fatto vero, dettato dal “pentito” Gaetano Spatuzza, pescato dal Procuratore Nazionale Antimafia Pietro Grasso, nel 2008, dai tuguri delle galere - nel maldestro tentativo di ubriacare ulteriormente la verità, la certificano, invece, inesorabilmente perché nel mio granitico movente, oltre all’uomo dei servizi indicato dal “pentito”, c’è un solido filo logico che lega i Graviano agli interessi di Fincantieri, la Fiom Cigl e l’infame scenario degli affari e delle logiche politiche parassitarie che si salvarono con l’ urgente strage di via D’Amelio.
Emergono, dunque, piccole schegge di verità che fanno da plinto alla grande menzogna dei protobugiardi (Oscar Wilde), che rende confuso e indecifrabile il desolante quadro politico- istituzionale dominante in quel momento storico (si guardi alla depistante ipotesi della “trattativa”).
La verità è ostaggio della nostra storia che, navigando sulla scia del “crimine idealizzato”, diventa odierna cronaca ( istituzioni malate, politica inquinata, tradimenti, misteri, slealtà, violenza ….) ed esalta il ruolo infame di rozzi criminali asserviti ad un sistema ampiamente protetto da pezzi dominanti della Magistratura siciliana (vedi ANM , Vittorio Teresi & co). che occultano la Verità e controllano la Giustizia; ma loro da soli non avrebbero fin qui potuto realizzare tanto gelido silenzio attorno al vero movente che causò l'uccisione di Paolo Borsellino, morto per seppellire i sogni di libertà di un intero popolo.
Per realizzare ciò, c’è stato bisogno della conveniente rinuncia della sorella e del fratello del nostro Eroe che, con autentico tradimento morale, hanno consegnato le insegne e le ragioni ideali di Paolo Borsellino proprio a chi si avvantaggiò della sua immediata uscita di scena.
Vittorio Teresi & co. hanno il potere di distruggere le vite degli altri servendosi dell’arbitrio insindacabile della “ concezione esecutoria”, prevista dalla stessa Costituzione che, così facendo, tradiscono nei fatti.
Chi scrive, invece ,da 30 anni mette in gioco costantemente la propria vita, la propria dignità di patriota e la propria libertà per sconquassare un sistema infame che, storicamente, ha tenuto sempre in ostaggio la dignità del popolo siciliano.
In fondo al tunnel di questa verità ci sono la copertina lercia dello Statuto e il volto immorale della II^ repubblica che ha partorito Silvio Berlusconi e la sua prole politica.
Gioacchino Basile
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