21 gen 2011

Gaza e dintorni ...

liberamente tratto dal web ... alcune dichiarazione di ...

Amnesty International


mercoledì  23 agosto 2006
... 
accusatoIsraele di aver commesso crimini di guerra colpendo deliberatamente delle infrastrutture civili in Libano durante i 34 giorni di conflitto. Amnesty ha definito gli attacchi «indiscriminati e sproporzionati». Israele ha respinto l'accusa. «Il modello, lo scopo e la scala degli attacchi rende la difesa di Israele, ovvero che si tratta di un "danno collaterale", semplicemente poco credibile», ha detto Kate Gilmore, di Amnesty International.... Più di 1.000 libanesi, per lo più civili, sono stati uccisi durante i combattimenti, mentre 161 israeliani, per lo più soldati, sono stati uccisi da Hezbollah. Gli attacchi di Israele hanno anche ferito circa 4.000 persone, e ha creato circa un milione di profughi, circa un quarto della popolazione del Libano. .... http://it.wikinews.org/wiki/Amnesty_International_accusa_Israele_di_%22crimini_di_guerra%22_in_Libano

... Le principali conclusioni della Missione internazionale indipendente di accertamento dei fatti, guidata dal giudice Richard Goldstone, sono le seguenti:
  • le forze israeliane hanno commesso violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario corrispondenti a crimini di guerra e, in alcuni casi, anche a crimini contro l'umanità. In particolare, le indagini su numerosi attacchi contro la popolazione civile od obiettivi civili hanno rivelato che questi sono stati intenzionali e che alcuni sono stati lanciati al fine di spargere il terrore tra la popolazione e senza alcun giustificabile obiettivo militare. Le forze israeliane hanno inoltre usato civili palestinesi come scudi umani;
  • le forze israeliane hanno commesso gravi violazioni della IV Convenzione di Ginevra, in particolare compiendo uccisioni, torture e trattamenti inumani con intenzioni dolose, procurando volutamente gravi sofferenze e gravi danni fisici e alla salute, causando vaste distruzioni di proprietà non giustificate da necessità militari, in modo illegale e sconsiderato. Per queste azioni vanno accertate le responsabilità individuali;
  • Israele ha violato l'obbligo di rispettare il diritto della popolazione di Gaza a un adeguato standard di vita, che comprende l'accesso a cibo, acqua e alloggio adeguati. Il rapporto fa riferimento, in particolare, ad azioni che hanno privato gli abitanti di Gaza dei mezzi di sostentamento, del lavoro, dell'abitazione, dell'acqua nonché della libertà di movimento e del diritto di entrare e uscire dal proprio paese e, infine, che hanno limitato l'accesso a un rimedio efficace. L'insieme di queste azioni può corrispondere al crimine di persecuzione, che è un crimine contro l'umanità; 
http://www.amnesty.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2565



Operazione "Piombo fuso"

L'offensiva militare israeliana su Gaza, durata 22 giorni, e lanciata senza preavviso, aveva il dichiarato proposito di porre fine ai lanci di razzi su Israele da parte di fazioni armate affiliate ad Hamas e altri gruppi palestinesi. L'offensiva ha ucciso più di 1380 palestinesi ferendone all'incirca 5000, molti dei quali in modo grave. Oltre 1800 dei feriti erano bambini. Migliaia di abitazioni civili, edifici commerciali e pubblici sono andati distrutti. Interi quartieri sono stati rasi al suolo. L'elettricità, l'acqua e i sistemi di fognatura sono risultati gravemente danneggiati, così come altre infrastrutture essenziali. Vasti appezzamenti di terreni agricoli e molti beni industriali e commerciali sono stati distrutti. Gran parte della devastazione è risultata gratuita e deliberata e non trova giustificazioni in motivazioni di natura militare. Tredici israeliani sono rimasti uccisi nei combattimenti, compresi tre civili uccisi da razzi e mortai sparati da gruppi armati palestinesi nel sud di Israele (cfr. Autorità Palestinese).  Prima e durante l'operazione "Piombo fuso", l'esercito israeliano ha rifiutato l'ingresso a Gaza di osservatori indipendenti, giornalisti, organismi di monitoraggio dei diritti umani e operatori umanitari, di fatto tagliando Gaza fuori dal mondo esterno. Le autorità si sono inoltre rifiutate di collaborare con un'inchiesta del Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani .


Diritto all'acqua

Israele ha continuato a negare ai palestinesi degli Opt un equo accesso ad adeguate e sicure forniture di acqua, intralciando lo sviluppo socioeconomico e ponendo a repentaglio la salute, in violazione delle proprie responsabilità in quanto potenza occupante. Il consumo palestinese di acqua ha a fatica raggiunto i 70 litri al giorno pro-capite, ben al di sotto del minimo di 100 litri raccomandato dall'Organizzazione mondiale della sanità (Who). Il consumo pro-capite di acqua israeliano è quattro volte maggiore. L'esercito israeliano ha ripetutamente distrutto le cisterne di raccolta di acqua piovana usate dai palestinesi in Cisgiordania, con la motivazione che erano state costruite senza permesso.


Tortura e altri maltrattamenti

Sono continuate a pervenire notizie di tortura e altri maltrattamenti di palestinesi da parte del Servizio di sicurezza generale (Gss). Tra i metodi che sarebbero stati impiegati si citano percosse, privazione del sonno e periodi prolungati in posizioni di stress. La legislazione interna israeliana prevede la "necessità" come possibile giustificazione per la tortura.



Uccisioni illegali

Centinaia di civili sono stati uccisi durante gli attacchi israeliani condotti tramite il lancio di munizioni a lungo raggio sparate da aerei da combattimento, elicotteri e droni [aerei senza pilota, N.d.T.], o da carri armati piazzati a diversi chilometri di distanza dal loro bersaglio. Le vittime non sono state colpite nel fuoco incrociato o mentre proteggevano militanti, ma sono state uccise nelle loro abitazioni mentre dormivano, o svolgevano le loro attività quotidiane o mentre giocavano. Alcuni civili, bambini compresi, sono stati uccisi da distanza ravvicinata quando non rappresentavano alcuna minaccia alle vite dei soldati israeliani. Paramedici e ambulanze sono stati ripetutamente attaccati mentre soccorrevano i feriti, provocando diversi morti.


Decine di civili sono rimasti uccisi e feriti da armi con un inferiore grado di precisione, come lanci di artiglieria e di mortaio, e granate di "flechette" sparate dai carri armati.


Il fosforo bianco è stato ripetutamente sparato in maniera indiscriminata su zone residenziali densamente popolate, uccidendo e ferendo civili e distruggendone le proprietà.


Molti di questi attacchi hanno violato il diritto internazionale in quanto sproporzionati e indiscriminati; in quanto indirizzati a colpire civili e obiettivi civili, compreso personale medico e veicoli sanitari; in quanto non erano state adottate tutte le debite precauzioni per minimizzare i rischi verso i civili; e in quanto non era stato concesso un tempestivo accesso o passaggio dei mezzi e del personale di soccorso.
*Il 4 gennaio, Sa'adallah Matar Abu Halima e quattro suoi figli sono rimasti uccisi da un attacco al fosforo bianco lanciato sulla loro abitazione, nella zona di Sayafa, nel nord-ovest di Gaza. Sua moglie Sabah è rimasta gravemente ustionata e ha raccontato ad Amnesty International di aver visto la sua neonata Shahed sciogliersi nelle sue braccia. Poco dopo l'attacco, soldati israeliani hanno ucciso a colpi d'arma da fuoco sparati a distanza ravvicinata i cugini Matar e Muhammad Abu Halima, mentre tentavano di portare in ospedale i loro parenti ustionati.

Le foto sono state tratte da:
http://affaritaliani.libero.it/politica/israele-guerra-amnesty-international-gaza020709.html

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