23 dic 2010

Ragusa: E' Natale, ma c'è crisi, tanta crisi *

Ragusa - Quale l’andamento del commercio nell’area iblea in concomitanza con l’entrata nel vivo del periodo festivo?
E’ l’interrogativo a cui ha cercato di rispondere Confcommercio Ragusa con una ricerca che ha interessato vari punti sensibili del territorio provinciale.
“Un’azione che abbiamo voluto svolgere – spiega il direttore provinciale, Emanuele Brugaletta – anche per comprendere quali le risposte del mercato con riferimento alle vendite in un periodo in cui i negozi dei vari settori sono rimasti aperti la domenica per tutto il mese di dicembre”.
La ricerca evidenzia che nel settore della moda (abbigliamento, calzature, articoli sportivi, etc.) si è registrata una flessione che si aggira intorno al 20-30% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
“Da notare, però, che in questo contesto – aggiunge il direttore – le vendite sono rimaste invariate per i negozi di qualità, della cosiddetta “top line”, i quali non hanno fatto registrare variazioni”. Sul versante della telefonia e degli elettrodomestici in genere, i dati in possesso di Confcommercio Ragusa denotano assenze di variazioni rispetto sempre allo stesso periodo dello scorso anno. “Meglio sarebbe dire, in questo caso – continua Brugaletta – che il dato è composito perché se è vero che il numero degli scontrini è rimasto uguale lo stesso non si può dire del volume di fatturato che ha fatto registrare un decremento variabile tra il 5 e il 15%”. Nel settore alimentare, per quanto riguarda la distribuzione organizzata non ci sono stati cali di vendite. Dal 10 al 30%, invece, il calo riguardante i punti vendita e, più in generale, gli esercizi di vicinato. Altro calo, più contenuto rispetto ad altri settori, pari a poco meno del 10%, per il settore della ristorazione e dei pubblici esercizi.
“Ma anche grazie agli appuntamenti che si prevedono da qui alla fine dell’anno, in particolare il cenone del 31 dicembre – spiega Brugaletta – questi dati negativi sono inevitabilmente destinati ad essere contenuti”.
L’unica tendenza positiva è quella del settore alberghiero. “Abbiamo un dato che non è ancora possibile quantificare con esattezza – prosegue il direttore provinciale – però è certamente positivo ed è in assoluta controtendenza rispetto a quelli provenienti da altri settori. Ad ogni modo, il consuntivo di questa ricerca, per quanto concerne le varie attività merceologiche, verrà senz’altro fatto a fine anno e avremo modo successivamente di comunicare i progressi o i passi indietro compiuti. E’ presumibile, comunque, il miglioramento dei dati già a partire dal prossimo 2 gennaio, data in cui, lo anticipiamo, prenderanno il via i saldi. Il relativo decreto sarà pubblicato a giorni sulla Gazzetta ufficiale della Regione Sicilia. Le speranze per il 2011? Cercheremo di attuare le previsioni di decollo per i Centri commerciali naturali. Il commercio degli esercizi di vicinato potrà raggiungere livelli senz’altro più ragguardevoli di quelli attuali, con ricadute positive per l’intera economia delle nostre città”.


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