7 ott 2010

Antonio Ragusa. PRESENTE!

7 ottobre 2005 - 7 ottobre 2010


Assolvo oggi ai doverosi compiti – a cinque anni dalla sua scomparsa – di ricordare, onorandone la memoria, e, per molti giovani forzanovisti, di far conoscere il camerata Antonio Ragusa, storico militante del nostro ambiente, segretario provinciale della federazione di Messina e componente dell’ Ufficio politico del nostro Movimento.
Non mi soffermerò ad elencarne i trascorsi, pur prestigiosi, e le notevoli qualità politiche di cui era dotato, né racconterò delle coraggiose battaglie da lui intraprese, ma racconterò un episodio semplice e allegro a cui lego, fra gli altri, il mio ricordo personale; un episodio che può contribuire a ricordarlo com’era, o a conoscerlo, come in una fotografia venuta bene che non ci migliora né ci peggiora ritraendoci così come siamo.

Partecipammo, insieme ad altri camerati siciliani, fra cui Giovanni Zampardi che lo avrebbe seguito tre anni dopo vittima della malattia invincibile, ad un corteo tenutosi a Reggio Calabria in ricordo della rivolta dei Boia chi molla. Ci ritrovammo, al termine di una bella manifestazione che come al solito lo vide brillante oratore, in otto o nove con la necessità di dover raggiungere il traghetto che doveva riportarci in Sicilia. L’ auto a disposizione era una sola e si convenne fra noi di far sì che il viaggio fosse riservato a lui e agli altri camerati più anziani. Antonio non volle sentire ragione e, convinto il proprietario del mezzo, disse a tutti di salire in macchina. Il viaggio, non breve, verso il traghetto fu divertentissimo. Dieci in un’auto di cinque posti, l’uno sulle gambe dell’altro e schiacciati come sardine, solo il guidatore disponeva di un posto tutto suo.
La naturale lezione di cameratismo che in quell’occasione ci venne impartita dal “vecchio” Antonio è rimasta impressa nella memoria di tutti i presenti come solo gli esempi sanno fare, una lezione trasmessa con la semplicità e il sorriso sereno di chi unisce senza alcuno sforzo il dover essere all’essere. Che questo 7 di ottobre - festa della Madonna del Rosario vittoriosa a Lepanto, molto cara ad Antonio - giorno in cui, non senza significato, ha lasciato questa vita ci confermi nella fede necessaria a proseguire la nostra lotta, anche nel nome e al fianco del camerata Antonio Ragusa.

Giuseppe Provenzale

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