Violenza sessuale ai danni di una prostituta, dopo il tentativo dello scorso anno
Fummo accusati di razzismo - dalle solite anime belle, per la verità - per avere affisso (il 30 marzo dello scorso annno) nei pressi del famigerato campo nomadi (a qualche giorno di distanza da un tentativo di violenza sessuale con rapina, perpetrato ai danni di due fidanzatini, che solo grazie al nostro interessamento raggiunse le pagine dei giornali) dei manifesti recanti un segnale di pericolo con l'intento di mettere in guardia dal rischio di aggressioni, rapine, violenze sessuali che si correva nei pressi della zona franca criminale rappresentata da quel campo situato in centro a due passi da quello che dovrebbe diventare il polo sportivo della città. Fummo accusati ingiustamente, perché avevamo ragione da vendere nel segnalare il pericolo e denunciare il problema...
Sempre in tre, come nel marzo di un anno fa, e sempre residenti in quel campo, gli zingari hanno colpito ancora. La violenza sfiorata si è stavolta consumata, con il contorno di minacce e porto d'armi come allora, ai danni di una prostituta che i tre avevano intenzione di sfruttare.
Quest'ultimo particolare, sia detto di sfuggita, ripropone tragicamente un altro problema decennale di quella zona della città: la prostituzione all'interno dell'unico polmone verde che Palermo possiede.
Ci chiediamo: è giusto che, in nome di un malinteso senso della tolleranza, un'intera area della nostra città debba essere ridotta in queste condizioni? E' accettabile che svariate attività criminali debbano partire da quel campo senza che lo stesso venga smantellato per ricavare in quel sito un magnifico polo sportivo - ricreativo, comprendente il parco della Favorita, che farebbe invidia all'Europa intera?
Le domande, ovviamente, sono retoriche; la risposta è scontata: sì, le autorità cittadine ritengono che 200 zingari dediti al crimine (furti negli appartamenti, riciclaggio, rapine ai passanti, sfruttamento dei minori, sfruttamento della prostituzione ...) abbiano il diritto di impedire lo sviluppo di quell'area. Anziché provvedere al mantenimento dell'ordine pubblico, del resto, a famiglie in quel campo residenti si offrono case in una città in cui l'edilizia popolare è solo uno sbiadito, e infelice, ricordo.
Forza Nuova Palermo
Sempre in tre, come nel marzo di un anno fa, e sempre residenti in quel campo, gli zingari hanno colpito ancora. La violenza sfiorata si è stavolta consumata, con il contorno di minacce e porto d'armi come allora, ai danni di una prostituta che i tre avevano intenzione di sfruttare.
Quest'ultimo particolare, sia detto di sfuggita, ripropone tragicamente un altro problema decennale di quella zona della città: la prostituzione all'interno dell'unico polmone verde che Palermo possiede.
Ci chiediamo: è giusto che, in nome di un malinteso senso della tolleranza, un'intera area della nostra città debba essere ridotta in queste condizioni? E' accettabile che svariate attività criminali debbano partire da quel campo senza che lo stesso venga smantellato per ricavare in quel sito un magnifico polo sportivo - ricreativo, comprendente il parco della Favorita, che farebbe invidia all'Europa intera?
Le domande, ovviamente, sono retoriche; la risposta è scontata: sì, le autorità cittadine ritengono che 200 zingari dediti al crimine (furti negli appartamenti, riciclaggio, rapine ai passanti, sfruttamento dei minori, sfruttamento della prostituzione ...) abbiano il diritto di impedire lo sviluppo di quell'area. Anziché provvedere al mantenimento dell'ordine pubblico, del resto, a famiglie in quel campo residenti si offrono case in una città in cui l'edilizia popolare è solo uno sbiadito, e infelice, ricordo.
Forza Nuova Palermo
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