3 lug 2010

Caso di assenteismo all'ASP di Modica, arrestato! *

Modica - Ieri a seguito di una minuziosa attività investigativa è stato tratto in arresto il Modicano Gianfranco Caccamo, di 53 anni, responsabile di falso ideologico e truffa aggravata e continuata in danno dell’Asp di Ragusa, presso cui prestava servizio da molti anni.

Dopo una serie di appostamenti e pedinamenti effettuati dal personale del Commissariato di Modica, avvenuti nei giorni 2, 11, 12 e 15 marzo scorsi, nonché il blitz a sorpresa effettuato l’11 maggio scorso e, da ultimo, gli appostamenti e pedinamenti effettuati nei giorni 29 e 30 giugno, il Caccamo veniva sorpreso a timbrare il suo badge per poi uscire recandosi altrove – bar, panificio, tabacchi, rifornimento, trascorrendo il tempo rimasto presso la sua abitazione, in attesa che giungesse l’ora di tornare al posto di lavoro per timbrare l’uscita.

L’uomo, astutamente timbrava finanche il suo badge nell’orario destinato al rientro senza dedicare neppure un secondo al lavoro.Tale condotta truffaldina veniva acclarata in diverse occasioni, consentendogli di percepire il suo stipendio, stando comodamente a casa o seduto ai tavoli di un bar a leggere il giornale.
Tuttavia, il suo modus operandi non passava inosservato agli investigatori che, per accertare se il predetto dopo la timbratura del cartellino si recava in qualche sede di lavoro distaccata, si mettevano alle sue calcagna, seguendolo nei quotidiani spostamenti.
Oltre alle assenze acclarate dai pedinamenti, dall’attività d’indagine si è potuto riscontrare che l’impiegato, da anni, non ha una sede, ovvero un ufficio in cui prestare servizio.

E’ emerso che nessuno sapeva indicare, neppure lo stesso arrestato, l’ufficio in cui avrebbe dovuto prestare servizio. Di contro, il Caccamo ha ritenuto giusto percepire lo stipendio illegittimamente, senza svolgere alcuna mansione, senza recarsi in alcun ufficio a prestare attività lavorativa e senza evidenziare tale stato di cose agli organi competenti, approfittando di una palese mancanza di controllo da parte di chi era deputato a farlo, preferendo l’ozio al lavoro e beneficiando in modo truffaldino di uno stipendio di circa 1.500 euro mensili, pagato con i soldi dei contribuenti.

Gli appostamenti del mese di marzo, il controllo durante il blitz del mese di maggio e i pedinamenti del 29 e 30 giugno denotano una condotta reiterata posta in essere dal Caccamo.

******* Ma chi avrebbe dovuto controllare Gianfranco Caccamo...

Modica - La domanda che la gente si pone è una ed una sola: “Chi doveva controllare Gianfranco Caccamo nel suo posto di lavoro?”. Perchè la semplificazione della vicenda è: “dipendente dell’Asp prende lo stipendio ma non lavora e nessuno se ne accorge”.

A distanza di oltre 24 ore dall’arresto dell’uomo ancora non è chiaro chi fosse o chi fossero i suoi diretti superiori o l’ufficio personale di cui ogni ente è dotato che avrebbero dovuto sapere dove Caccamo era stato destinato e, soprattutto, dov’era. Perché adesso pare che tutti sapessero, ma nessuno diceva.

La prima ipotesi è la direzione sanitaria dell’Ospedale Maggiore, l’altra è la direzione del Distretto Sanitario, la struttura dirimpetto al nosocomio che fanno capo rispettivamente a Piero Bonomo e a Maria Pia Roccasalvo, quest’ultima nominata da poco più di un mese in sostituzione del collega Mandarà, che è andato in pensione, la quale pare abbia, chiaramente, dimostrato che l’arrestato non era alle sue dirette dipendenze. E allora a chi sono da ricondurre parte delle responsabilità. Gianfranco Caccamo, risulta abbia spesso chiesto una collocazione conforme alla sua qualifica.

Non si sa perchè dopo gli incarichi negli uffici Ticket e Cartelle Cliniche nessuno più si sia posto il problema della presenza o meno nelle strutture dell’uomo il quale ha il torto di non avere evidenziato tale stato di cose agli organi competenti e, quindi, approfittando di una palese mancanza di controllo
da parte di chi era deputato a farlo, aveva deciso di “farsi gli affari suoi”, preferendo l’ozio al lavoro. “E’ emerso – spiega il dirigente del Commissariato di Polizia, Maria Antonietta Malandrino – che nessuno sapeva indicare, neppure lo stesso arrestato, l’ufficio in cui avrebbe dovuto prestare servizio il Cacciamo”.

*fonte=http://www.sciclinews.com/articolo/16309/Arrestato-Gianfranco-Caccamo-prendeva-lo-stipendio-senza-lavorare

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