Già a
giugno, mentre la Tunisia chiudeva ottanta moschee a causa degli attacchi
terroristici, l’Italia si accingeva a dare altre autorizzazioni per aprirne su
tutto il territorio, noncurante del fatto che, come è noto, non si tratti di
semplici luoghi di culto, ma di centri polifunzionali di aggregazione politica
e, troppo spesso, di reclutamento per la Jihad.
Anche a
Modica, così riferiscono fonti a noi vicine, sta per aprirne una a breve,
più grande delle altre, molto più piccole, già presenti. La notizia
assume un profilo ancor più inquietante se solo si guardi a quanto sta
accadendo in questi giorni, a causa di un terrorismo islamista che, come un boomerang,
colpisce adesso quello stesso occidente che lo ha innescato.
Uno spazio
di circa 200mq, in viale Medaglie d’oro, centro storico,locali utilizzati
qualche tempo fa dal Comune come uffici , è il luogo dove si concentrerà
il culto. Sarà, forse, presentato come uno spazio culturale, voluto
da associazioni create ad hoc che, individuata una sede
appropriata, e grazie a sovvenzionamenti spesso provenienti dall’estero
procedono all’acquisto dell’immobile per poi comunicare alle autorità locali le
attività svolte ufficialmente.
Con una
semplice SCIA (Segnalazione Certificato di Inizio Attività) possono, infatti,
svolgersi lavori all’interno degli stabili, con agevolazioni fiscali fino al
55%, e la moschea è pronta.
Basterebbe
leggere i giornali per essere preoccupati, molti i Centri Culturali
Islamici, tra tutti quello di Milano, tenuti sotto controllo dalle forze di
polizia e dai servizi segreti di mezzo mondo come punti di riferimento delle
varie correnti dell’estremismo islamista.
Come
dimenticare la nota vicenda dell’Imam di viale Jenner, per quindici anni guida
della comunità, espulso dall’Italia dopo aver scontato in carcere una condanna
definitiva a tre anni e otto mesi per associazione a delinquere aggravata dalla
finalità di terrorismo.
Adesso anche
nel nostro territorio servono ambienti più spaziosi, segno che la
presenza cresce e, con essa, le legittime preoccupazioni della gente comune.
Chissà se il
sindaco è a conoscenza dei fatti, la sua città potrebbe
diventare, non è un’ipotesi tanto peregrina, punto di
raccordo ed aggregazione di musulmani sunniti-salafisti che, come riporta il L’Islamic
Jurnal << ll
salafita è riconoscibile per la sua lunga tunica bianca che indossa, il
tradizionale abito arabo, e la barba incolta. “Salafita” non è sinonimo di
“jihadista”, ma tutti i jihadisti sono salafiti, la stessa corrente a cui sembra
apparterrebbe l’Imam Abel Said di Modica .
La somma
investita nel progetto dalla comunità musulmana ammonterebbe a circa 70
mila euro, presumibilmente raccolti attraverso donazioni da parte
di altri fratelli Musulmani sparsi su tutto il territorio nazionale.
Come
si precisava la notizia non è ancora ufficiale, potrebbe esserci già una data per la firma dell'atto d’
acquisto nel mese di dicembre e quindi il successivo inizio dei lavori di
adeguamento dei locali.
I residenti
non si dicono affatto felici della notizia, <<abbiamo il diritto di saperne di più, se la cosa
fosse confermata, non saremmo certo tranquilli anche perché i fatti
terroristici di questi giorni fanno temere il peggio per tutti noi, e poi il
valore delle nostre abitazioni e di quelle circostanti subirebbe una netta
svalutazione>> commentano alcuni residenti.
Forza Nuova Coordinamento Ibleo
Segr. Prov. di Ragusa, ufficio stampa
Nessun commento:
Posta un commento