26 lug 2015

Oggetto: Convegno “Immigrazione: lo stato dell'arte” - Forza Nuova presente.

 Si è tenuto presso l’auditorium Pietro Floridia a Modica il Convegno "immigrazione: lo stato dell'arte”, uno degli appuntamenti inerenti all’evento patrocinato dal Comune di Modica “Ti racconto la mia storia”.
Un incontro che ha visto presenti molti relatori e poco pubblico, compresi alcuni immigrati ospiti delle strutture d’accoglienza della Provincia.
Si è spaziato in lungo e in largo nel tema dell’accoglienza, dagli sbarchi alla vera e propria permanenza sul territorio, ma nessun riferimento alle problematiche che il nostro paese soffre sia sul piano economico sia sociale per via di quella che possiamo definire una vera e propria invasione immigratoria, quasi come a descrivere un mondo paradisiaco e non riconducibile al reale.
Dichiara Enzo Caruso militante di Forza Nuova Coord. Ibleo:
Ci è apparso quasi assurdo, ascoltare l’intervento di alcuni medici, operanti presso le strutture di prima accoglienza, i quali definiscono immunizzanti le malattie contagianti dagli immigrati, come a dire se ci prendiamo la tubercolosi c’è da esserne contenti e la scabbia quella poi è roba da poco che passa in un giorno”. Per non parlare del Senatore Ferrara il quale dichiara  in un delirio mistico: “ le chiese cattoliche sono inutili e da abbattere, per far spazio a una comunità globalizzata anche religiosamente”.
In un clima dove accogliere e integrare a qualsiasi costo erano le parole d’ordine, i militanti di Forza Nuova Coordinamento Ibleo sono intervenuti prima all'esterno della struttura con la distribuzione di volantini, ove denunziavano la deriva immigrazionista e il Business dell'accoglienza e poi chiedendo e prendendo la parola proprio durante il convegno. Una domanda su tutte è stata posta ai presenti chiedendo se fosse possibile accogliere milioni di persone quando il nostro paese è attanagliato da una crisi per la quale non riesce a colmare i bisogni degli Italiani, e se tutto ciò non arrechi grave danno economico sociale e culturale. Una domanda cui i paladini dell’accoglienza non hanno saputo rispondere.

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