Contro la
recente istituzione del registro delle unioni di fatto anche per persone
dello stesso sesso, approvata all'unanimità lo scorso 22 marzo dal
consiglio comunale di Niscemi, interviene la segreteria regionale di
Forza Nuova.
"Siamo
consapevoli che
l'azione martellante portata avanti dalle lobby omosessualiste -
esordisce la nota - abbia ormai condizionato, anche in Sicilia, i
politici di ogni colore che, mentre centinaia di italiani si suicidano
perché ormai privati del diritto ad avere un futuro, sembrano convinti
che a tale stato di cose si debba rispondere aprendo le porte al
presunto diritto alla regolarizzazione delle unioni gay, quale
anticamera all'altrettanto presunto diritto di adozione".
"Il
consiglio comunale di Niscemi - prosegue la nota - per tralasciare in
questa sede altro genere di considerazioni, pretende di fondare la bontà
della propria deliberazione su alcuni articoli (2, 3 e 29) della
Costituzione italiana, approvata - come è noto - nel dicembre del 1947.
Ma è proprio la medesima carta costituzionale che ci suggerisce alcuni
quesiti: non hanno forse, di fronte alla legge, pari diritti e pari
dignità i
cittadini italiani che si definiscono omosessuali (artt. 2 e 3) ?
E
ancora: come si concilia con l'articolo 29 ("La Repubblica riconosce i
diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.")
il presunto diritto che i consiglieri niscemesi hanno ritenuto di dover
garantire?"
"Infatti, non ci pare che con questo genere di delibere si riconoscano "i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio", bensì i diritti di singoli, già ampiamente tutelati dagli articoli 2 e 3 quali diritti individuali". "Invece - conclude la nota - la famiglia naturale, che la Costituzione intende tutelare come formazione sociale, viene equiparata in modo illegittimo dalla decisione presa a Niscemi a una qualunque unione fra persone dello stesso sesso che non possono in alcun modo contrarre matrimonio né mettere al mondo figli perché la natura non glielo consente"
"Infatti, non ci pare che con questo genere di delibere si riconoscano "i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio", bensì i diritti di singoli, già ampiamente tutelati dagli articoli 2 e 3 quali diritti individuali". "Invece - conclude la nota - la famiglia naturale, che la Costituzione intende tutelare come formazione sociale, viene equiparata in modo illegittimo dalla decisione presa a Niscemi a una qualunque unione fra persone dello stesso sesso che non possono in alcun modo contrarre matrimonio né mettere al mondo figli perché la natura non glielo consente"
"Molti cittadini sono decisamente contrari - dichiara Luigi Camagna, responsabile cittadino del Movimento - e insieme a loro ho intenzione di farmi promotore di una petizione popolare che chieda la revoca di questa delibera di cui non si sentiva affatto la necessità".
Forza Nuova Sicilia
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